Il Documento di Valutazione dei Rischi, cos’è e a cosa serve?
Tranquillo, DVR non è una parolaccia, ma solamente un acronimo che sta per Documento di Valutazione dei Rischi.
Si tratta del documento che il datore di lavoro deve obbligatoriamente redigere per effettuare una valutazione dettagliata dei rischi connessi all’attività lavorativa svolta e per predisporre delle procedure mirate per eliminarli o quantomeno ridurli al minimo.
(artt. 17, 28 e 29 di detto decreto legislativo 81/08)
Che cosa deve contenere il Documento di Valutazione dei Rischi?
Il DVR è un documento molto lungo, per darti un’idea è di almeno 150 pagine, se fatto accuratamente.
Si suddivide in 3 moduli:
- Descrizione dell’azienda
- Individuazione dei pericoli presenti in azienda
- Valutazione dei rischi, misure di prevenzione e protezione attuate e programma di miglioramento
I rischi dell’azienda vengono identificati analizzando le fasi produttive, le aree di lavoro, le attrezzature utilizzate e le singole mansioni.
Ci sono due tipi di rischio principali che vanno valutati obbligatoriamente in tutte le attività e sono lo Stress Lavoro-Correlato e la Movimentazione Manuale dei Carichi.
Gli altri possibili rischi dipendono dalla situazione specifica dell’azienda, ma i principali da menzionare sono:
– Chimico (in base alle sostanze che utilizzi),
– Biologico (se un dipendente rischia di tagliarsi o di infettarsi in altri modi),
– Rumore
– Vibrazioni
– Movimenti ripetitivi
– Incendio
– Atex (esplosione)
Una volta analizzati e individuati i rischi, si analizza la loro gravità e si identificano misure per ridurli o prevenirli.
Ad esempio vanno consegnati i dispositivi di protezione individuale ai lavoratori ( i DPI) in base alla loro mansione, che possono essere le scarpe antinfortunistiche, i tappi per le orecchie, guanti, caschetto ecc.. e si organizza una formazione specifica del personale.
Quali aziende devono redigere il Documento di Valutazione dei Rischi?
L’obbligo scatta dal momento in cui hai un’azienda con almeno un lavoratore (fino al 2013 era possibile autocertificarsi fino a 10 dipendenti, ma attualmente l’autocertificazione non ha valore e fa fede solo il DVR dal primo dipendente in su)
Con “Lavoratore” si intende qualsiasi persona ad eccezione del datore di lavoro, quindi ad esempio: se hai un socio, un’apprendista o anche uno stagista, un volontario o un lavoratore occasionale a voucher.
Con “azienda” si intende qualsiasi forma societaria: sia Ditte individuali, srl, snc, sas, spa e perfino Associazioni.
Ricapitolando a meno che tu non lavori da solo devi fare il DVR in TUTTI I CASI.
Serve davvero aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi?
Premessa: se pensi che il DVR sia un documento di carta straccia da scrivere una volta sola e poi abbandonare nel cassetto, non hai capito molto.
Questo documento è una costante fotografia dell’azienda nello stato attuale: quindi se acquisti anche solo una nuova attrezzatura o modifichi una fase del processo di lavoro, devi aggiornare il DVR e valutarne i nuovi possibili rischi.
Il DVR va aggiornato al massimo ogni 3 anni anche se la tua attività non presenta alcun cambiamento (evento più unico che raro).
La risposta dunque è sì! Il DVR serve davvero, ma rispecchiando l’evoluzione di un’azienda deve essere aggiornato.
Documento di Valutazione dei Rischi e Sanzioni per il Datore di Lavoro
Le sanzioni previste per il Datore di Lavoro per la mancata, incompleta o non idonea elaborazione del DVR sono molto salate e vanno da 3000€ a 15000€ o con arresto fino a 8 mesi.
Inoltre la probabilità di controlli aumenta perchè praticamente chiunque può chiederti di controllarlo:Ispettorato del Lavoro, ASL, INPS, INAIL, Vigili del Fuoco, Agenzia delle Entrate, Polizia Municipale e non meno importante Guardia di Finanza. Quindi non c’è scampo.
Documento di Valutazione dei Rischi: una tutela in più!
Vogliamo svelarti un aspetto inedito del Documento di Valutazione dei Rischi.
Avrai sicuramente sentito parlare di dipendenti che accusano il loro titolare e ricevono rimborsi, indennizzi di decine di migliaia di euro!
Ecco alcune dei casi più comuni secondo la nostra esperienza.
I dipendenti denunciano:
– di avere l’ernia al disco per aver sollevato durante il lavoro oggetti troppo pesanti,
– di essere stressati per gli orari di lavoro o per il carico di lavoro esagerato
– di avere la sindrome del tunnel carpale a causa di lavori manuale, di vibrazioni o di movimenti ripetitivi.
– di aver peggiorato la vista a causa di troppe ore al pc.
Forse non lo sapevi ma il DVR è l’arma più forte che hai per tutelarti proprio quando un tuo dipendente licenziandosi cerca di farti causa.
Infatti facendo una valutazione dei rischi ad hoc e la formazione regolarmente, se un dipendente “cerca di fare il furbo” potrai tirar fuori il tuo DVR perfettamente aggiornato dove sono stati già indicati tutti i possibili rischi e anche i modi per prevenirli.
Stessa cosa vale in caso di infortunio sul lavoro: un DVR aggiornato può salvaguardarti da spese a 6 zeri.
Quanto costa fare il Documento di Valutazione dei Rischi
Speriamo tu abbia compreso da questo articolo che il DVR è un documento fondamentale per la tua azienda, che va quindi redatto in modo personalizzato, con attenti sopralluoghi, osservazioni e aggiornamenti costanti nel tempo.
Tuttavia sul mercato ci sono tanti “professionisti” che cercano di superare la concorrenza con prezzi stracciati, fornendoti un DVR standardizzato che è davvero carta straccia.
Ricordati sempre che per qualsiasi problema, la multa la fanno al datore di lavoro e non al consulente che ti ha fornito il DVR!
Il costo del DVR è quindi direttamente proporzionale all’accuratezza con cui viene redatto: più è preciso più vieni tutelato.